Abbiamo modi molto personali per salvarci
Abbiamo modi molto personali per salvarci

Imma Rhamely Borrelli – “Diario Visuale” / 2017
Ma, vedi, è tragico, scorrono le luci, la strada ed io ti penso. E ci sarai quando spegnerò la luce, dimmi, ci sarò?
Tu sei quel raggio di luce che squarcia l’ombra e mette fiato e affanno alla mia bocca, e poi scompari. Stringo in mano una salvezza, mentre affogo in un bicchiere vuoto che mi annega e provo a mettere in ordine le assenze.
Una mattina che è ferma negli occhi, un ricordo bagnato che non so essiccare mentre i fiori nel vaso lentamente cambiano odore. Ho nella testa una luce a intermittenza che dimentico sempre di sostituire. Stai volando e io vedo la tua assenza presente. E siamo così bravi a camminare in equilibrio su quello che non c’è. Ho una luce a intermittenza nella testa e ogni volta che chiudo gli occhi è lì a ricordarmi gli errori che ho commesso.
Non ho mai dimenticato.

Diario Visuale, autoritratto

Diario visuale – On the road
E il giorno dopo arriva sempre troppo veloce, mentre la pelle conserva l’odore, e scava una ruga.
Amore, morte, vita. Ci abituano a stringerci questi tramonti sul mare, abituano la mia pelle ad assorbire la tua adrenalina, abituano la tua pelle a ricordare la mia impronta. E forse impareremo a voler bene senza graffiare. Spiaggia, sabbia, onde. E non è perdersi in tutto questo mare ma trovarsi a dondolare sulle stesse barche.
Respiriamo senza filtro. Amiamo in bianco e nero. Le parole che hai sussurrato tra le trame dei miei capelli, come i nodi non li sciogli, non mi sciogli, non ti sciogli.

Diario Visuale, autoritratto

Diario visuale – On the road
Ti vedo. Scorre la strada, le luci della notte, scorrono lente le lettere sui muri di tutto quello che… Ti penso, tragicamente, e supero un motel che bisbiglia il tuo nome in rosso. Distanti, come i più grandi amanti, i più bei film, le più belle canzoni e i libri di viaggio già scritti. Segreti, come i pensieri al buio, il fumo e i sapori metallici di malinconia, i sorrisi gridati fuori dai finestrini, con le mani a stringere il vento. Non smetto di pensarti mai.

Diario visuale – Interno

Diario visuale – Interno
Ricordo, il rumore dei passi sulle scale di mio padre quando rientrava a casa.
Ricordo, i pomeriggi caldi a guardare la TV sul vecchio divano a casa di nonna.
Ricordo il sapore della prima sigaretta, nei bagni di scuola durante l’ora di matematica.
Torna da me.

Diario visuale – Interno, dettaglio

Diario visuale – Ritratto
Celebriamo la morte con il sesso, un lungo orgasmo di vita. Celebriamo la vita con le cose che muoiono, un liquido che bagna le lenzuola. Nascondiamo la paura nella passione, come la faccia in un cuscino. Trattenendo un fremito, un grido, un ricordo tra le lenzuola calde, stringendo e afferrando la vita, aggrappandoci a un brivido che ci rende eterni solo un attimo, pregando ad alta voce in affanno, pregando e benedicendo ogni spasmo, e maledicendo ogni pausa, senza confondere la pelle.
Gli occhi aperti su occhi chiusi, dove sei?
Separazione, morte, assenza.

Diario visuale – On the road

Diario visuale – Dettaglio
Sono andata al supermercato. Ma ho parcheggiato e sono rimasta seduta in auto a guardare la pioggia cadere, e battere sui vetri, leggera e poi a scrosci forti. Ho pensato che tutto cade giù dal cielo. Ho pensato che sarebbe bello essere pioggia. Ho pensato che ti aspetto venir giù come la pioggia, leggero a coprire, e poi finire. Solo un’altra volta, un’altra, un’ultima.
Separazione, morte, assenza. R/esistenza.
[Diario visuale]

Diario visuale – Casa di nonna, dettaglio